Sotto un ponte vivono tre barboni dai nomi alquanto singolari: Platone, Pappone e Maccarone. I tre sono riusciti a darsi un'organizzazione che permette loro di andare avanti alla meglio ma... capita tra di loro una bellissima ragazza, Lucia, che per sfuggire da una lite col fidanzato si trova di fronte i tre pezzenti. Lucia fa buon viso a cattivo gioco e intrattiene una conversazione con loro, che la trattano come una santa e dato che, per far luce, va a chiudere un logoro ombrellone che serviva ai tre per ripararsi dall’acqua che scende dal ponte, permettendo alla luce di spandersi nell’ambiente, la soprannominano “Raggio di Sole”. Ad un certo punto, però, Platone capisce che quella di Lucia è solo apparenza, come tutti gli altri vorrebbe fare una “elemosina” e sparire. Per metterla in difficoltà le dice che se veramente vuole aiutarli deve sposare uno di loro tre. Lucia, sbalordita e messa all’angolo, divaga, ma, crudele, dice che è disposta a sposare uno di loro a patto che scelgano loro stessi chi dovrà essere il suo sposo. Li lascia imbambolati e riesce a scappare via. 

Dopo qualche mese, trascorso dai tre nella speranza che Lucia si faccia viva, mesi trascorsi, nella cura del vestiario e dell’igiene, sempre a modo loro, Lucia si fa viva, vestita da sposa e li invita a rivelare il nome dello sposo che hanno scelto per lei. I tre non le sanno rispondere, allora la sposa li mette alla prova, vuole uno sposo che sia elegante, romantico e tutti e tre fanno qualcosa per convincerla. Addirittura, ognuno, le recita una poesia. Lucia vacilla, ma non ha il tempo di agire che, da dietro le baracche, spunta Mario, il suo fidanzato, vestito da sposo in compagnia dei suoi amici, ognuno vestito da un personaggio carnevalesco che inveiscono contro i tre malcapitati, lanciandogli addosso, coriandoli e stelle filanti. Sono andati a fare uno scherzo ai tre, perché è Carnevale. Irridendoli, li lasciano delusi e spariscono. Platone va a riaprire l’ombrellone e tutto ritorna al buio.